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Il mese di Giugno rappresenta un periodo dedicato alla riflessione sui diritti civili, sulla sessualità e su tutta la sfera che riguarda l’orientamento sessuale e l’identità di genere, puoi trovare la spiegazione di alcuni termine per comprendere meglio di cosa si parla qui.

Il Pride è molto più che una celebrazione, rappresenta un movimento globale che promuove la visibilità, la rappresentazione e l’inclusione di tutte quelle persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ (lesbiche, gay, trans, queer, intersessuali, asessuali, più altre).

Nasce dai movimenti del ’69, in particola dai moti di ribellione iniziati nel bar gay Stonewall il 28 Giugno 1969 a New York, in risposta all’ennesima irruzione della polizia volta a vessare e ricattare le persone appartenenti alla comunità.

Questo evento ebbe un forte impatto e diede vita al moderno movimento per i diritti civili, tuttora attivo in quando in alcuni paesi tra i quali l’Italia, le persone appartenenti alla comunità vengono discriminate e non possono godere degli stessi diritti delle persone etero cis.

Il primo Pride Ufficiale in Italia si tenne a Roma il 2 Luglio 1994, da allora il movimento è cresciuto e dal 2013 è nata l’Onda Pride, che mira a coinvolgere istituzioni e cittadinanza, in un’azione collettiva volta a promuovere diritti, uguaglianza e visibilità per tutte le persone, indipendentemente dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. 

Sanità e comunità LGBTQ+

Tra i diritti per cui si batte il movimento non manca quello alla salute, infatti solo nel 1990 l’OMS ha derubricato l’omosessualità come malattia mentale, ma questo non è assolutamente sufficiente a garantire uguali diritti, è solo di pochi giorni fa la notizia del suicidio all’interno di un ospedale italiano di una persona appartenente alla comunità, dopo che aveva subito violenza all’interno dell’ospedale e cure non adeguate.

La discriminazione è un problema di salute per le persone LGBTQ+, ecco alcuni numeri:

  • hanno subito il rifiuto di essere visitate l’8% delle persone LGBQ, il 29% delle persone Trans
  • non hanno ricevuto un’adeguata assistenza sanitaria il 6% p. LGBQ+, il 12% p. Trans
  • hanno subito violenza verbale durante il trattamento sanitario il 9% p. LGBQ+, il 21% p. Trans
  • hanno subito molestie da parte di un operatore il 7% p. LGBQ+, il 27% p.Trans

inoltre, le persone che operano nel settore sanitario spesso non hanno una conoscenza adeguata riguardo la salute delle persone della comunità.

Tutto questo porta le persone LGBTQ+ ad un abbandonare le cure, a rinunciare alla prevenzione mettendo a rischio la propria salute.

Se sei una persona appartenente alla comunità LGBTQ+ non rinunciare alla tua salute, se hai dubbi o problemi legati alla tua salute intima contattami per un colloquio e se hai bisogno di eseguire paptest o tamponi, troverai nel mio studio un ambiente accogliente, riservato ed inclusivo.

Dr.ssa Martina Lupparelli | Ostetrica di Comunità

Ostetrica Foligno
Riabilitazione pavimento pelvico

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